onsdag 4 december 2013

5-6 aprile, Balettakademien






La foto qua sopra è poco chiara, ma non è nient'altro che l'intestazione del contratto firmato oggi con la Balettakademien di Stoccolma.
Aggiornate quindi i vostri calendari sugli smartphone e sulle agende.
Il 5 e 6 aprile 2014 andiamo in scena con il nostro nuovo spettacolo, "La scomparsa di 73".
Maggiori informazioni in futuro


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Bilden övanför är inte så tydlig, men den visar sidhuvudet av kontraktet som vi skrev på idag med Balettakademien i Stockholm.
Uppdatera era kalendrar i er smartphone och i er almanacka.
Den 5 och 6 april 2014 blir det dags för vår nya föreställning, "La scomparsa di 73" ("73s försvinnande").
Mer info kommer

måndag 18 november 2013

E POI DAL PERSONAGGIO PARTONO DEI TENTACOLI CHE SI DIRAMANO OVUNQUE...

..o almeno dovrebbero diramarsi... Insomma, noi ci proviamo.

Ieri abbiamo provato di nuovo i monologhi presentati la domenica precedente (post subito qua sotto) seguendo diverse varianti che ci siamo suggeriti l'un l'altro. Diverso contesto, diverso personaggio, che aveva a volte ben poco a che fare con il testo. Molto stimolante.

A quelli già riportati una settimana fa, si sono aggiunti (o si aggiungeranno a breve) altri tre monologhi. E così il gruppo é completo.




8) Korinna: Monologo di una prostituta, estratto dal testo originale dello scrittore Claudio Volpe.


Sono le 19.00, due prostitute parlano sul marciapiede aspettando i clienti. Non c’é troppo traffico, pochi clienti, ma é ancora presto. Una prostituta - la “vecchia” - racconta la “routine” alla “nuova”. É cinica, si sente che odia quello che fa, ma ormai é troppo tardi per smettere, é tanto tempo che lo fa.
 Strada, macchine, hotel, parcheggi: questo è il mio mondo. Restare in attesa sul ciglio del mondo, in attesa di qualcuno che venga a prenderti, di un uomo che ti voglia scopare e possa pagarti. Alle sette di mattina sono già al mio posto pronta per lavorare. Me ne sto quì, e aspetto. Basta indossare pantaloni corti, canottiere sottili, tacchi alti. Basta truccare bene il viso: rossetto, fard, ombretto. Basta pettinarsi i capelli, spruzzare un po’ di profumo, comprimere il seno per farlo sembrare più grande.Basta attendere un istante quando si ferma un cliente, abbassando il finestrino dell’auto e guardandoti, giusto il tempo di fare la preziosa, avvicinarti a passi lenti. Basta mettere in chiaro la situazione: il prezzo, la prestazione, il pagamento in anticipo, quello che fai e non fai. Quello che fai…...perché in effetti fai tutto. Poi basta salire sull’auto e ancor prima di arrivare dove dovuto, lasciarsi toccare. Poi, una volta arrivati, quando l’auto si ferma, basta fare quello che ti viene detto, spogliarti, spostarti, piegarti, girarti…..offrirti. Basta attendere, il tempo necessario allo svuotamento dell’uomo, basta non pensare……...o meglio…...basta pensare a tua figlia.


9) Rosa: "Io sono un pezzo di merda", estratto dal monologo completo di Matteo Tibiletti.

Io sono un pezzo di merda!…sì, ne sono convinto…mi odio e mi disprezzo come nessun altro potrebbe fare…e già qui vi sto giudicando…già, vi giudico tutti dall’alto della mia meschinità, della mia inutilità…io che vi osservo e non riesco ad imitarvi perché mi date nausea, con tutti i vostri luoghi comuni, le vostre imperfezioni, le vostre manie di grandezza le vostre bugie, sotto le quali celate i meccanismi mentali che tutti quanti conosciamo e che fingiamo di non sapere.

10) Jose: "La difenderò con successo", tradotto dallo spagnolo, monologo del drammaturgo Marc Egea.

Salve, il mio nome è Maxwell.  Io sono il Suo avvocato.  Credo che ne sia già al corrente.  Il pubblico ministero ha chiesto contro di Lei la pena di morte.  Il massimo che si può ottenere, alla luce dei fatti, è una condanna all’ergastolo.  L’accusa non ha accettato il patteggiamento, per cui ottenere l’ergastolo richiederà una dura battaglia in tribunale, e sarò sincero:  le probabilità di successo sono scarse.
Deve sapere che io non sono il primo avvocato che Le è stato assegnato.  Prima di me, era stato nominato un altro avvocato, che ha respinto il caso, e poi un altro e un altro e un altro ancora… solo io ho voluto assumere la Sua difesa.  I reati di cui è accusato, che lo sappia, hanno causato un allarme sociale senza precedenti in questo stato.  In tutto il paese, credo.
Voglio anche Lei sappia che io La odio.  La odio profondamente per quello che ha fatto.  Per me Lei è l’essere piú disprezzabile sulla faccia della terra.  Se vuole mi può ricusare, ma sappia allora che dovrà presentarsi in tribunale senza avvocato.  E le possibilità di successo, in queste circonstanze, sono ridotte a zero.
Sono sposato da dieci anni con mia moglie, Linda.  Ho due figli.  Il più grande si chiama Martin e il più piccolo Peter.  Martin è molto bravo a giocare a baseball.  A Peter piace suonare il pianoforte.  Sono due splendidi bambini.  Hanno sette e cinque anni.  Le stesse età di Andrew e Steve, i bambini che Lei.. (non finisce la frase)
Se entro un anno Lei sará giustiziato sulla sedia elettrica, la sua morte fornirà un leggero sollievo ai genitori da questo stato.  Leggero.  Per Lei invece il sollievo sarà totale.  E io non voglio darle questa vittoria.
Vorrei che Lei marcisse in galera per il resto della sua vita, che soffrisse lentamente sulla sua pelle la miseria dei quel tossico e oscuro labirinto senza fine che sono le prigioni di stato.  La morte sarebbe un’uscita immeritata.
Non mi impedisca di aiutarLa.  Farò di tutto per vincere questa causa. 




tisdag 12 november 2013

Dentro il personaggio e anche tutt'intorno.




Ieri, giornata di prove/corso/workshop/incontro, insomma di quella cosa che facciamo settimanalmente per tenerci in esercizio e soprattutto per cercare di imparare sempre più.

Dopo aver esplorato (per sommi capi, tanto c'e' ancora da fare) negli anni passati dapprima il rapporto con lo spazio scenico, i movimenti, l'interazione con gli attori e con la scena, e poi esserci concentrati sulla comunicazione, (la voce, l'interpretazione ecc. ecc..)... quest'anno abbiamo cominciato ad avvicinarci a quello che é il mostro sacro di tutti gli attori alle prime armi (come gran parte di noi é): il personaggio.

In maniera circospetta abbiamo avvicinato questa bestia terribile, tanto facile da afferrare fuggevolmente, tanto difficile da possedere completamente e mantenere sotto controllo (in alcuni casi é anche difficile liberarsene, ma questa é un' altra storia).

Ciascuno dei presenti ha portato un breve monologo, contenente aspetti attinenti al personaggio che sta costruendo per il prossimo spettacolo.
Insieme al monologo, un personaggio da lui creato.
Il testo é stato recitato, e recitato nuovamente una volta ascoltato il parere critico dei colleghi.
Durante il prossimo incontro, lo stesso testo sarà presentato ancora per due volte da ciascuno, e dovrà essere interpretato vestendo due personaggi diversi, scelti per lui dagli altri.
Una sfida molto stimolante, che ci ha entusiasmato, e che serve a distaccarci dal testo e al tempo stesso a esplorare altre dimensioni e altri caratteri del personaggio che ora ci sfuggono e che potranno essere integrati nel prossimo spettacolo.

Ma forse il motivo principale per cui scrivo, è quello che mi piace riportare qui i monologhi presentati da ciascuno, così diversi l'uno dall'altro e così ricchi... forse a qualcuno potranno interessare...







1) Ilan: Canio davanti allo specchio. Dal libretto d'opera de "I pagliacci", di Ruggero Loncavallo

Scena:
Canio entra con l’apparenza molto triste nel camerino
Si siede davanti allo specchio e piange disperatamente
“O Neda, solo dio sa quanto ti amo. Ma tu mi tradisci con questo maledetto Silvio. Il dolore fa sí che non sò più quel che dico, e quel che faccio.
Eppur è d'uopo che ti sforzi! Bah! sei un uomo o no? Si, con queste mani li ucciderò tutti e due. Non posso vivere con questa vergogna!”
Va alla porta per dare un’occhiata alla platea:
“La gente sta entrando nella platea”
Ritorna alla sedia:
La gente paga, e vuole ridere.
Tu sei Pagliaccio!
Infarina la faccia, e vesti la giubba!”

Comincia truccarsi.
Parla a qualcuno che sembra aprire la porta: “Sì, sì, vengo subito”

Mentre si trucca:
“ridi, Pagliaccio, e ognun applaudirà!
Ah, ridi, Pagliaccio,
sul tuo amore infranto!
Ridi del tuo dolore, che ti avvelena il core”
Si alza e si mette adosso la giubba:

“Ridi, ridi! e fa ridere la gente”
Esce

2) Paolo: Hitler parla ai suoi collaboratori. Da "Gli ultimi giorni - La caduta di Hitler" film di Oliver Hirschbiegel, soggetto di Bernd Eichinger.





(riportiamo il testo completo, che prevede tre attori. Tuttavia é possibile recitare anche la sola parte di Hitler come monologo)

Sulla scena un tavolo con un telefono, e una sedia.
L’ufficiale U, in piedi, sta parlando al telefono con il generale Kohler (K). In sottofondo si sentono dei
colpi di cannone. Hitler (H) arriva e si rivolge bruscamente e con il dito puntato all’ufficiale U.

H: Che sta succedendo, da dove vengono questi colpi?
Mentre l’ufficiale gli risponde, assume varie espressioni, di stupore, di disperazione, di
aggressività.
U: “mein furher”, posso augurarle buon compleanno? mein furher, berlino è sotto il fuoco
dell’artiglieria nemica. Bersagliano con granate la porta di brandeburgo, il reichstag e la stazione
di Fridegstrasse
H Ma da dove sparano i cannoni?
U Mein furher, non si sa, ne parlavo con Kohler.
H Kohler?... dia a me Kohler.
Strappa il telefono all’ufficiale, si mette una mano in tasca e si rivolge a Kohler.
Kohler! Lo sa che berlino è sotto il fuoco dell’artiglieria?
Si siede e continua a parlare con Kohler.
K No.
H Ma come, non le sente le cannonate?
K No, io mi trovo a Vilparkverder.
H La città è sotto attacco! I russi devono aver preso un ponte ferroviario sul Loder!
K Il nemico non ha batterie ferrotrasportate sul Loder. Non è fuoco di cannoni a lunga
gittata. Il comando della artiglieria aerea allo zoo comunica che a sparare sono cannoni che
hanno un calibro al massimo di 12 cm. Le batterie russe devono essere nei dintorni di
Marzana...
H A nemmeno 12 km dal centro di berlino? I russi sono già così vicini?... Dovrei fare
impiccare quelli che sono al comando della Luftvaffe!
Sbatte giù il telefono. Si rialza, prima con le mani dietro la schiena, poi e si mette a urlare
gesticolando con le mani.
H Questo è inaudito, inaudito. Ho i russi a 12 km dal cuore della città, ma perchè me
lo dicano devo essere io a chiederlo!
U Mein furher, forse sono davvero cannoni a lunga gittata. Lei ha parlato di un ponte
ferroviario sul Loder.
Fa per andarsene, con aria dimessa e le mani dietro la schiena.
H Sciocchezze! Nessuno qui mi capisce. Sono circondato da generali incompetenti.

Avrei dovuto farli decapitare tutti. Tutti! Come ha fatto Stalin.


3) Luca. Monologo di Salieri, dal film: "Amadeus" di Milos Forman, soggetto di Peter Schaffer

Sulla carta sembrava.. Un niente... Un inizio semplice, quasi comico. Appena un palpito con fagotti, corni di bassetto... Come lo schiudersi di un vecchio cofano... Dopo di che, a un tratto, ecco emergere un oboe. Una sola nota, sospesa, immobile. Finché... un clarinetto ne prende il posto, addolcendola con una frase di una tale delizia...
Quella non era la composizione di una scimmia ammaestrata. No, era una musica che non avevo mai udito... Espressione di tali desideri, di tali irrefrenabili desideri! Mi sembrava di ascoltare la voce di Dio.




4) Ingela. Monologo di Flami, da "Una lunga attesa", atto unico di Fabrizio Romagnoli.

Odio stare sola. Ho paura. (Pausa) Qualcuno potrebbe aggredirmi. (Si guarda intorno) La gente è pazza. (Si guarda di nuovo intorno) Odio stare sola. (Pausa) Mi fa sentire sola. Devo pensare a qualcosa, come dice la psicologa, così non ho tempo di pensare che sono sola. (Pausa) Sì! Lo dicevo sempre a mia madre che volevo stare con lei. (Pausa) Sì, è vero, io adoro mia madre. (Pausa) Sono una segretaria. Mia mamma faceva la segretaria e poi quando è andata in pensione ho preso il suo posto. (Pausa) Lei diceva che era buono e non voleva che io ne parlassi male. (Pausa) Diceva che era un capo ufficio ideale, il migliore che si potesse avere. (Pausa) Mia mamma lo adorava e aveva ragione, lui ha fatto molto per noi. Mia madre deve tutto a lui. (Pausa) Voleva che mi fidassi di lui come d’altronde si era fidata lei a suo tempo. (Pausa) Tutte le mattine facevamo colazione insieme e ogni tanto mi portava dei regali e a cena fuori. Sì! In realtà… è stato sempre molto carino con me. (Pausa) Onestamente credo avesse cattive intenzioni… anche se mia madre diceva che non erano cattive. Era solo che… ogni cosa ha il suo prezzo, diceva. (Pausa) E poi… e poi ha avuto quel brutto incidente. (Pausa) Ma chissà com’è successo? (Pausa) Mia madre dice che non ci devo più pensare che sono cose che capitano. (Pausa) Oh… io adoro mia madre… lei sa sempre cosa fare.


5) Nicola. Lettera di un signore cileno, testo tratto dal film "11 settembre 2001", episodio "Regno Unito", scritto e diretto da Ken Loach
 
Buonasera a tutti

Prima di parlare del mio film, vorrei dire due parole sulla tragedia accaduta poco meno di un anno fa.

Mi rivolgo ai genitori e parenti dei caduti a New York l'11 settembre.
Sono un cileno che vive a Londra, e penso che abbiamo qualcosa in comune. I vostri cari sono stati uccisi, così come i miei cari sono stati uccisi. E anche questo è successo l'11 settembre. Martedì 11 settembre.

Nel 1970 ci furono le elezioni in Cile. Io avevo 18 anni e votavo per la prima volta. Sognavamo una società in cui il popolo potesse raccogliere i frutti del proprio lavoro. Nel settembre del 1970 siamo andati a votare, e abbiamo vinto.
Questo significava latte e istruzione per i bambini. I terreni venivano dati a contadini privati delle loro terre. Le miniere di rame e l'industria mineraria diventavano di proprietà di tutti noi. Per la prima volta in vita sua, il popolo sentiva di valere qualcosa.

Il vostro ministro degli esteri Henry Kissinger annunciò: "Perché dobbiamo lasciare che il Cile diventi un paese comunista, solo per colpa dell'irresponsabilità del suo popolo?". La nostra decisione democratica, la voce della popolazione, non contava niente.
Amici miei, i vostri leader decisero di distruggerci.
Potrei usare le stesse parole di George W. Bush quando dice che "L'11 settembre i nemici della libertà hanno dichiarato guerra al nostro paese". All'alba truppe di soldati e carrarmati si diressero verso il nostro palazzo presidenziale. Allende e i suoi ministri erano là dentro. Allende non scappò, anche se il palazzo era in fiamme. Fu ucciso... fu ucciso...
Martedì, martedì anche per noi. L'11 settembre del 1973. Un giorno che ha distrutto le nostre vite per sempre.
30000 persone furono uccise, 30000!

Il generale Pinochet ricevette le congratulazioni di Kissinger per il buon lavoro fatto.

Per quanto riguarda me, mi chiamarono terrorista e mi condannarono all'ergastolo, senza processo né difesa. Mi rilasciarono dopo 5 anni, ma fui costretto a lasciare la mia terra per la sicurezza dei miei conoscenti. Ora non posso tornare in Cile, anche è se è l'unica cosa a cui penso.

Genitori, parenti, amici di coloro che sono morti a New York, tra poco sarà il 29mo anniversario del nostro martedì 11 settembre, il primo per voi. Noi vi ricorderemo. Spero che voi vi ricordiate di noi.

6) Davide. Alf racconta. testo tratto da Opus Pistorum, di Henri Miller

«Fine della cavalcata. Fine di una lunga, lunga cavalcata. Finito, tutto finito. Adesso incomincio a chiedermi dov’è che sono salito su questa giostra, e perché mai ne sono sceso proprio in questo posto… Bah, un posto vale l’altro, suppongo.
Il trucco consiste nel non soffrire troppo di vertigini mentre la giostra gira, dimodoché tu possa camminare diritto quando scendi.
Da questa parte, per le Montagne Russe… per l’Ottovolante! Vi porteranno da nessuna parte, in maniera ancor più inebriante… da lasciarvi senza fiato.»




7) Samuele. monologo di Verri, da "Questa sera si recita a soggetto", di Luigi Pirandello.
 
Anche se t'accecassi, ciò che i tuoi occhi hanno veduto, i ricordi, i ricordi che hai qua negli occhi, ti resterebbero nella mente; e se ti strappassi le labbra, queste labbra che hanno baciato, il piacere, il piacere, il sapore che hanno provato baciando, seguiteresti sempre a provarlo, dentro di te, ricordando, fino a morirne, fino a morirne di questo piacere! Non puoi negare; se neghi, mentisci; tu non puoi altro che piangere e spaventarti di quello ch'io soffro insieme con te, del male che hai fatto, che ti hanno indotto a fare tua madre e le tue sorelle; non lo puoi negare; l'hai fatto, l'hai fatto, questo male; e lo sai, lo vedi ch'io ne soffro, ne soffro fino a diventarne pazzo;



E non è finita qui: Domenica prossima si aggiungeranno i monologhi di Korinna, Jose e Rosa...

A presto

Bruno 

torsdag 7 november 2013

Pubblicità - Reklam

A novembre si terranno a Stoccolma un paio di eventi teatrali a cui vogliamo fare un po' di pubblicità. In ordine cronologico:

1) "La prova di Cristina", 15-16 novembre, Strindbergs Intima Teater, Barnhusgatan 20. Regia di Alexander Nordström, con Margherita Romeo e Antonio Parascandolo. Testo tratto dalla Kristina di August Strindberg, tradotto in italiano da studenti dell'Università Orientale di Napoli. Spettacolo in italiano. Per maggiori informazioni http://www.strindbergsintimateater.se/repertoar/aktuella/la-prova-di-cristina

2) "The Cordelia Dream", di Marina Karr, 21-23/11 e 29-30/11, TeaterTR3, Rosenlundsgatan 12. In inglese. Per maggiori informazioni http://thecordeliadream.squarespace.com/


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Vi vill informera om några teaterföreställningar som kommer att sättas upp i november i Stockholm. I kronologisk ordning:

1) "La prova di Cristina", 15-16 november, Strindbergs Intima Teater, Barnhusgatan 20. Regi Alexander Nordström, med Margherita Romeo och Antonio Parascandolo. Texten är en fri bearbetning och utveckling av Strindbergs pjäs Kristina. Föreställningen ges på italienska. Mer info här http://www.strindbergsintimateater.se/repertoar/aktuella/la-prova-di-cristina

2) "The Cordelia Dream", av Marina Karr, 21-23/11 och 29-30/11, TeaterTR3, Rosenlundsgatan 12. Föreställningen ges på engelska. Mer info här http://thecordeliadream.squarespace.com/

måndag 14 oktober 2013

Mirco

Poche parole a proposito di Cabira e di Mirco
 
Abbiamo messo in scena Cabiria la prima volta a Uppsala nel 2011, durante la KulturNatten.
Un testo per noi importante, visto che è stato scritto dal nostro Davide Valentini, che ha interpretato la parte del Dottor M. Per noi è stato quindi un piacere avere l’occasione di riproporlo ancora una volta, a Stoccolma.
In realtà, l’occasione di ripresentare Cabiria si è presentata poco più di un paio di mesi fa, quando siamo venuti a conoscenza che il nostro trombettista, Mirco, sarebbe dovuto tornare in Italia a ottobre. Cabiria è uno spettacolo che ha come base importante la musica. Rappresentare Cabiria ancora una volta è stata quindi un’occasione per noi di TeaterPi per andare in scena ancora una volta con Mirco prima della sua partenza.
Noi gli siamo veramente grati di aver voluto partecipare ai nostri progetti. Perché in fondo è proprio bravo e con la tromba ci sa fare. E alla fine lo abbiamo ringraziato con un mazzo di fiori. Solo che al posto dei fiori c'era del cavolo nero. Nella foto sotto potete vedere la sua rezione.
Grazie Mirco!
TeaterPI
 
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Några få ord om Cabiria och Mirco
Cabiria har satts upp av TeaterPI under KulturNatten i Uppsala 2011. Cabirias manus är viktigt för oss eftersom det har skrivits av Davide Valentini, som i Cabiria spelade Doktor M. Det var jätte roligt för oss att sätta upp den en gång till, i Stockholm.
Vi bestämde oss för att sätta upp Cabiria igen för ett par månad sedan. Då vi fick veta att vår trumpetare, Mirco, kommer att flytta tillbaka till Italien i oktober. Musiken är en viktig grund för föreställningen Cabiria. Att sätta upp pjäsen igen är alltså en möjlighet för oss att spela med honom innan han åker.
Vi är väldigt tacksamma för att han velat samarbeta med oss. För att han är riktigt bra och han kan verkligen spela trumpet. Vi tackat honom med ett bunt blommor. Men istället för blommor fanns det svartkål. I bilden nedan kan ni se han reaktion.
Tack Mirco!
TeaterPI
 
 

torsdag 3 oktober 2013

Ringraziamento interno - Intern tack

Pubblichiamo (e traduciamo) la mail che il nostro Davide Valentini ha mandato al gruppo teatrale pochi giorni fa, in seguito alla messa in scena dello spettacolo Cabiria.
 
 
Ciao a tutti.
Mi sento di dover ringraziare tutti quanti per il grosso lavoro, l'aiuto, la presenza o anche semplicemente il sostegno con il pensiero. Come sapete, dire che sono stato molto coinvolto in questo progetto è dire poco, visto che l'ho visto crescere sin da quando era solo un abbozzo di idea nella mia mente atrofizzata.
Sono consapevole che avrebbe potuto essere migliorato, e anche molto, tagliando alcune parti o cambiandone altre, e avevo già in testa varie modifiche da effettuare, ma purtroppo non ce ne è stato tempo. Ma non importa, per quello che mi riguarda la cosa più importante è che siamo andati in scena con un testo finito, bello o brutto che fosse. Vedere la fiducia che mi avete dato accettando di lavorare sul parto un po' schizofrenico (e un po' no) della mia mente, arricchendolo e migliorandolo in maniera fondamentale, mi riempie di gioia. Ringrazio tanto ma veramente tanto tutti quanti, spero che sia stata una bella esperienza anche per voi. Grazie!!!
In particolare, ci tengo a ringraziare Giusi, che mi ha aiutato in fase di stesura e riscrittura del testo, Samuele, che mi ha dato suggerimenti preziosissimi sul testo, nonché, ovviamente per il grosso lavoro di regia, scenografia e per la per nulla semplice interpretazione di Giovanni Cabiria. Michele e Mirco, per tutto il lavoro di arrangiamento ed esecuzione musicale, e per aver pienamente confermato le alte aspettative a cui ci hanno abituato. Nicola, per aver tenuto le fila di tutto come al solito e per essersi fatto un mazzo tanto a 360 gradi, Anna per il lavoro alle luci, Luca per le riprese, Korinna per il fantastico trucco, Paolo, Jose, di nuovo Giusi, e tutti quelli che hanno dato una mano. Incredibile! Chi l'avrebbe mai detto che avrei dato il via a una cosa del genere. Inoltre ringrazio quelli che hanno fatto la parte più faticosa del lavoro: Mario Monicelli, Federico Fellini, Vittorio De Sica, Luchino Visconti, Nino Rota, Ennio Morricone, e tutti gli altri, citati o non citati. E' solo grazie a loro che tutto ha avuto inizio...
Non mi sembra vero. Del resto, sono vere le nuvole che vedo? E il loro scorrere sopra di me, è reale?
Baci
 
 
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Vi publicerar (och översätter) mejlet som "vår" Davide Valentini skickade till teatergruppen för några dagar sedan, efter uppsättning av Cabiria.
 
 
Hej allihopa.
Jag skulle vilja tacka alla för som har jobbat, hjälpt, varit med eller bara tänkt på oss under de senaste dagarna. Ni vet att jag har varit mycket inblandad i det här projektet från början, när allt var bara en idé i mitt huvud.
Jag vet att texten skulle kunna varit bättre. Jag hade tänkt på några ändringar men tyvärr har jag inte hunnit. Men det spelar ingen roll, för min del är det jätte viktigt att manuset var färdigskrivet så att pjäsen skulle sättas upp. Jag är mycket glad över att se hur ni har velat jobba med och förbättra allt jag hade i mitt huvud. Jag tackar er alla och hoppas att ni också haft en fin upplevelse. Tack!
Jag vill tacka Giusi som har hjälpt mig när jag skrev texten. Samuele som har gett viktiga förslag om texten och som starkt har bidragit med regi, scenografi och utveckling av karaktären Giovanni Cabiria. Michele och Mirco, som har arrangerat musikstycken och har bekräftat de stora förväntningarna vi har på dem. Nicola som har samordnat allt och har jobbat hårt, Anna som har jobbat med ljus, Luca som har spelat in föreställningarna, Korinna som har sminkat oss, Paolo, Jose, Giusi igen och alla som har hjälpt till. Otroligt! Jag kunde inte ana att jag skulle börjat allt det här.
Jag vill också tacka dem som har gjort den jobbigaste delen: Mario Monicelli, Federico Fellini, Vittorio De Sica, Luchino Visconti, Nino Rota, Ennio Moriicone och de andra. Det är bara tack vare dem om allt har börjat...
Det känns overkligt. Men förresten... jag ser moln över mig, är de verkliga? Rör de sig på riktigt?
Puss
 

torsdag 12 september 2013

"La strada", Nerio Tebano

Da pochi giorni abbiamo cominciato a pubblicizzare il nostro prossimo spettacolo, Cabiria.
L'idea di uno spettacolo teatrale fortemente collegato al cinema italiano e alle sue colonne sonore ha trovato subito un coinvolgimento personale in alcuni di voi.
È con grande piacere che pubblichiamo la poesia "La strada" (ispirata al capolavoro di Fellini), scritta da Nerio Tebano, che è stato critico d'arte e cinematografico.
Pubblichiamo anche due documenti relativi a Nerio Tebano e alla sua professione: il primo è il link a un articolo comparso su un sito di un'agenzia stampa il giorno della sua morte (quindi una breve biografia); il secondo è la prefazione al suo libro "Poesia del cinema" (da cui appunto la poesia "La strada" è tratta).
Ringraziamo Eva-Maria Ahlquist (nipote di Nerio Tebano) per il materiale inviatoci e per il permesso di pubblicarlo sul nostro blog e sulla nostra pagina Facebook.

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För några dagar sedan skickade vi inbjudan till vår nästa föreställning, Cabiria.
Idéen av en teaterföreställning som starkt är kopplad till den italienska filmhistorien och dess filmmusik har väckt känslor och minnen i några av er.
Det är med stor glädje som vi publicerar dikten "La strada" (på italienska, inspirerad av Fellinis masterverk), skriven av Nerio Tebano som var konst- och filmkritiker.
Vi publicerar också två dokument (på italienska) om Nerio Tebano och hans jobb. Det första är en länk till en artikel som publicerades på nätet vid hans bortgång, år 2000 (därmed en kortfattad biografi). Det andra är förordet från Nerios diktsamling "Poesia del cinema" (som innehåller dikten "La strada").
Vi tackar Eva-Maria Ahlquist (Nerios brorsbarn) för materialet och tillåtelse att publicera det på vår blogg och vår Facebooks sida.

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LA STRADA
di Nerio Tebano

Che anima candida è Gelsomina!
È una sensitiva che sente
persino il respiro degli alberi,
imita pure il rumore del vento
muovendo le braccia come rami
e foglie.
Zampanò, il girovago che va
per contrade e paesi,
nei giorni di mercato,
l'ha comprata da una madre
snaturata. Egli dice ch'è matta,
quando scopre che parla
con se stessa.
Durante una saga di paese,
Gelsomina vede un trapezista
camminare sopra una corda
sospesa da casa a casa.
È come folgorata
da quella apparizione.
Pensa all'Arcangelo Gabriele,
a cui mancano soltanto le ali,
sceso sulla terra per salvarla
da Zampanò. Nel circo equestre
dove lavora, il giovane è conosciuto
come <<il matto>>.
Gelsomina e il matto diventano
amici. Lui le insegna a suonare
la tromba e il violino,
a ragionare su tutte le cose
che lei vede e tocca.
Ma il matto insulta sempre
Zampanò, fino a esasperarlo.
E una sera, Zampanò, ubriaco
più del solito, a furia di botte,
ammazza il matto e poi
lo nasconde dietro i cespugli.
D'allora, Gelsomina si ammala,
guaisce come un cane ferito.
Zampanò è costretto a lasciarla.
Gelsomina è uscita di senno,
vagabonda sola
come una barbona,
da un paese all'altro,
fin quando muore...

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Biografia Nerio Tebano











tisdag 3 september 2013

Cabiria





Il gruppo teatrale TeaterPI è lieto di presentare
 
 
Cabiria
visioni, sogni e illusioni del cinema italiano
di Davide Valentini
 
 
La rappresentazione (in lingua italiana, con sottotitoli in svedese) andrà in scena presso
 
 
Folkuniversitetet
Kungstensgatan 45, Stoccolma (t-bana Rådmansgatan)




27-28 settembre (ore 19:00) e 29 settembre (ore 16:00)

 
Ingresso 100 corone (prezzo ridotto 70 corone
per soci Caravaggio, studenti, minori, pensionati)
 
 
Ripercorrere la propria vita attraverso le immagini, i dialoghi, le musiche
e le emozioni dei film che l'hanno condizionata.
È quello che fa Giovanni Cabiria, seduto nello studio di uno strano psicanalista,
con al suo fianco due surreali musicisti.
Intrecciati con la proiezione di indimenticabili scene dei
capolavori del cinema italiano
e con i celebri brani delle sue colonne sonore suonati dal vivo,
i racconti di Giovanni ci permetteranno di rivivere le magiche atmosfere dei film
di Fellini, De Sica, Monicelli e di altri grandi maestri.
Uno sguardo intimista e sognatore sulle sue, ma anche nostre, memorie.
Reali o di celluloide che siano.
 
 
Regia: Samuele Caldognetto. Con: Samuele Caldognetto, Davide Valentini. Musiche dal vivo: Michele Benincaso (contrabbasso), Mirco Rabitti (tromba). Tecnico proiezioni/audio/video: Nicola Pierini Tecnico luci: Anna Bologna Scenografia: Samuele Caldognetto Traduzione: Nicola Pierini, Ingela Lundh Produzione: Bruno Olivier / Nichelos
 
Posti non numerati. I biglietti si ritirano alla cassa (pagamento anche con carta). Per prenotare il biglietto, scrivete a teaterpi@gmail.com o chiamate il numero 076-2262380 (Nicola)
 
 
Per informazioni: www.teaterpi.com
 
 
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TeaterPI presentrar
 
 
Cabiria
visioner, drömmar och illusioner ur den italienska filmhistorien
av Davide Valentini
 
 
Teaterföreställningen ges på italienska med svensk text
 
Folkuniversitetet
Kungstensgatan 45, Stockholm (t-bana Rådmansgatan)




27-28 september (kl. 19:00) och 29 september (kl 16:00)

 
Inträde 100 kr (reducerat pris 70 kr
för medlemmar Caravaggio, studenter, minderåriga, pensionärer)
 
Att följa det egna livet genom bilder, dialoger, musik
och känslor från de filmer som har påverkat det.
Det är detta som Giovanni Cabiria gör, då han sitter i ett rum
hos en konstig psykoanalytiker med två surrealistiska musiker bredvid sig.
Projektion av oförglömliga scener från den italienska filmhistoriens mästerverk
sammanflätas med kända filmmusikstycken som framförs av två musiker.
Giovannis berättelser låter oss återuppleva de magiska filmatmosfärerna
av Fellini, De Sica, Monicelli och andra stora mästare.
En resa bland Giovannis och våra minnen.
 
Regi: Samuele Caldognetto. Medverkande: Samuele Caldognetto, Davide Valentini. Live musik: Michele Benincaso (kontrabas), Mirco Rabitti (trumpet). Video- och ljudtekniker: Nicola Pierini Ljus: Anna Bologna Scenografi: Samuele Caldognetto Översättning: Nicola Pierini, Ingela Lundh Producent: Bruno Olivier / Nichelos

 
Onumrerade platser. Biljett hämtas i kassan (vi tar emot kort också). För att reservera biljett, mejla teaterpi@gmail.com eller ring 076-2262380 (Nicola)
 
 
För info: www.teaterpi.com
 

tisdag 20 augusti 2013

C'è zecca e zecca - Fästing





Dopo tanti giorni torniamo finalmente a scrivere sul blog.
Ne è passato di tempo dall'ultima rappresentazione...
Dopo l'ultimo Pinocchio ci siamo buttati a capofitto sulla preparazione del nuovo spettacolo. Poi le vacanze. Poi il rientro. E infine il verdetto. Finale. Quello che cambia tutto.
E noi cambiamo tutto. In corso d'opera, è proprio il caso di dirlo.
Quale sarà il nuovo spettacolo? Non ve lo dico.
Qual è il verdetto? Non ve lo dico, ma lo scoprirete fra un mesetto.
Quali sono i cambiamenti? Ve lo dirò nei prossimi giorni.
Una cosa è certa. Ieri il protagonista del prossimo spettacolo si è ritrovato nel braccio una zecca. Che con gli zecchini d'oro di Pinocchio non ha niente in comune, se non che può metterti nei guai. Il sostituto sta già studiando la parte...

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Det var länge sedan vi skrev något här...
Efter det senaste "Pinocchio" har vi börjat jobba väldigt hårt med den nya föreställningen. Sedan kom semester. Sedan var vi alla tillbaka (inte än). Och slutligen fick vi veta en sak. En sak som kommer att förändra allt.
Och vi kommer att förändra allt.
Vilken är vår nästa föreställning? Jag berättar inte nåt.
Vilken händelse kommer att förändra allt? Jab berättar inte nåt, men ni kommer att märka det om drygt en månad.
Vilka förändringar kommer vi att utföra? Jag berättar det de närmaste dagarna.
Vi är säkra bara på en sak. Han som kommer att spela huvudrollen i vår nästa pjäs fick en fästingbett igår. Ersättaren håller redan på att läsa replikerna...

tisdag 16 april 2013

Ultimo avviso per Pinocchio!!




Mancano ormai pochi giorni alle ultime due esibizioni di Pinocchio!! Vi aspettiamo sabato 20 aprile e domenica 21 aprile alle ore 16:00 presso la Folkuniversitet di Stoccolma. Compreso nel biglietto, ci sara' da mangiare e da bere per tutti dopo lo spettacolo!!
Per le informazioni specifiche, cliccate sul link qui sotto, che vi rimandera' al blog precedente.

Lo spettacolo sara' in lingua italiana con sottotitoli in svedese proiettati sullo sfondo


Link al blog precedente: http://teaterpi.blogspot.se/2013/04/pinocchio.html


Hej!
Vi vill bara påminna er vår föreställning Pinocchio, som ska spelas på Folkuniversitetet på lördag 20 april och på söndag 21 april, kl 16:00. Mat och dryck ingår i biljettkostnaden.
VÄLKOMNA!!

Pinocchio kommer att spelas på italienska med projicerade svenska undertexter

För informationer: http://teaterpi.blogspot.se/2013/04/pinocchio.html

Luca Pirero


onsdag 10 april 2013

Pinocchio!




La Compagnia Teater Pi e’ di nuovo in scena ed e' lieta di darvi il benvenuto!
Lo spettacolo "Pinocchio", gia’ rappresentato lo scorso autunno al TeaterTRE, riprendera’ vita presso la Folkuniversitet di Stoccolma, nei giorni del 20 e del 21 aprile, alle ore 16:00.
Sara’una buona occasione sia per le persone che non sono potute essere presenti la volta scorsa, sia per tutti quelli che hanno voglia di rigustarsi questo spettacolo in una location diversa dal solito palcoscenico teatrale.

Il prezzo del biglietto d’ingresso sara' di 80 corone; 50 corone invece per soci Caravaggio, studenti, pensionati, minori di 18 anni e per coloro che hanno gia’ visto lo spettacolo l’autunno scorso. Sarà possibile pagare in contanti o con carta di credito. Sia il 20 che il 21 aprile potrete poi rimanere con noi dopo lo spettacolo: compreso nel prezzo del biglietto offriremo a tutti pasta, vino e buona compagnia!

Per informazioni e prenotazioni guardate all'interno del nostro sito o scriveteci qui: teaterpi@gmail.com



Link a Pinocchio sul nostro sito: http://www.teaterpi.com/#!__ita---03f-pinocchio

Benvenuti!!

PS: TeaterPi sta preparando il nuovo spettacolo previsto per Ottobre 2013, per gli sviluppi seguiteci qui sul nostro sito e su facebook!


Hej!

Vi är glada över att informera att vi kommer att sätta upp "Pinocchio" igen, den 20 och 21 april.

Ni vet att "Pinocchio" hade premiär hos TeaterTRE hösten 2012. Eftersom flera personer inte kunde komma då så har vi bestämt att sätta upp den igen.

Den här gången är vi på Folkuniversitetet i Stockholm.
Datumen är 20 och 21 april, kl. 16:00 båda dagarna.
Entré 80 kr. Reducerat pris (50 kr) gäller medlemmar i Caravaggio, studenter, pensionärer, minderåriga (under 18 år) och de som såg pjäsen i oktober.
Man kan betala kontant eller kort.

Efter varje föreställning bjuder vi på pasta och vin, allt ingår i biljettpriset.

För information och reservationer kan ni titta på vår webbsida www.teaterpi.com eller mejla till teaterpi@gmail.com

Vi ses snart!




 

OBS: Vi vill också meddela att vi har börjat repetera vår nya föreställning som vi kommer att sätta upp i oktober 2013.

Luca Pirero