måndag 18 november 2013

E POI DAL PERSONAGGIO PARTONO DEI TENTACOLI CHE SI DIRAMANO OVUNQUE...

..o almeno dovrebbero diramarsi... Insomma, noi ci proviamo.

Ieri abbiamo provato di nuovo i monologhi presentati la domenica precedente (post subito qua sotto) seguendo diverse varianti che ci siamo suggeriti l'un l'altro. Diverso contesto, diverso personaggio, che aveva a volte ben poco a che fare con il testo. Molto stimolante.

A quelli già riportati una settimana fa, si sono aggiunti (o si aggiungeranno a breve) altri tre monologhi. E così il gruppo é completo.




8) Korinna: Monologo di una prostituta, estratto dal testo originale dello scrittore Claudio Volpe.


Sono le 19.00, due prostitute parlano sul marciapiede aspettando i clienti. Non c’é troppo traffico, pochi clienti, ma é ancora presto. Una prostituta - la “vecchia” - racconta la “routine” alla “nuova”. É cinica, si sente che odia quello che fa, ma ormai é troppo tardi per smettere, é tanto tempo che lo fa.
 Strada, macchine, hotel, parcheggi: questo è il mio mondo. Restare in attesa sul ciglio del mondo, in attesa di qualcuno che venga a prenderti, di un uomo che ti voglia scopare e possa pagarti. Alle sette di mattina sono già al mio posto pronta per lavorare. Me ne sto quì, e aspetto. Basta indossare pantaloni corti, canottiere sottili, tacchi alti. Basta truccare bene il viso: rossetto, fard, ombretto. Basta pettinarsi i capelli, spruzzare un po’ di profumo, comprimere il seno per farlo sembrare più grande.Basta attendere un istante quando si ferma un cliente, abbassando il finestrino dell’auto e guardandoti, giusto il tempo di fare la preziosa, avvicinarti a passi lenti. Basta mettere in chiaro la situazione: il prezzo, la prestazione, il pagamento in anticipo, quello che fai e non fai. Quello che fai…...perché in effetti fai tutto. Poi basta salire sull’auto e ancor prima di arrivare dove dovuto, lasciarsi toccare. Poi, una volta arrivati, quando l’auto si ferma, basta fare quello che ti viene detto, spogliarti, spostarti, piegarti, girarti…..offrirti. Basta attendere, il tempo necessario allo svuotamento dell’uomo, basta non pensare……...o meglio…...basta pensare a tua figlia.


9) Rosa: "Io sono un pezzo di merda", estratto dal monologo completo di Matteo Tibiletti.

Io sono un pezzo di merda!…sì, ne sono convinto…mi odio e mi disprezzo come nessun altro potrebbe fare…e già qui vi sto giudicando…già, vi giudico tutti dall’alto della mia meschinità, della mia inutilità…io che vi osservo e non riesco ad imitarvi perché mi date nausea, con tutti i vostri luoghi comuni, le vostre imperfezioni, le vostre manie di grandezza le vostre bugie, sotto le quali celate i meccanismi mentali che tutti quanti conosciamo e che fingiamo di non sapere.

10) Jose: "La difenderò con successo", tradotto dallo spagnolo, monologo del drammaturgo Marc Egea.

Salve, il mio nome è Maxwell.  Io sono il Suo avvocato.  Credo che ne sia già al corrente.  Il pubblico ministero ha chiesto contro di Lei la pena di morte.  Il massimo che si può ottenere, alla luce dei fatti, è una condanna all’ergastolo.  L’accusa non ha accettato il patteggiamento, per cui ottenere l’ergastolo richiederà una dura battaglia in tribunale, e sarò sincero:  le probabilità di successo sono scarse.
Deve sapere che io non sono il primo avvocato che Le è stato assegnato.  Prima di me, era stato nominato un altro avvocato, che ha respinto il caso, e poi un altro e un altro e un altro ancora… solo io ho voluto assumere la Sua difesa.  I reati di cui è accusato, che lo sappia, hanno causato un allarme sociale senza precedenti in questo stato.  In tutto il paese, credo.
Voglio anche Lei sappia che io La odio.  La odio profondamente per quello che ha fatto.  Per me Lei è l’essere piú disprezzabile sulla faccia della terra.  Se vuole mi può ricusare, ma sappia allora che dovrà presentarsi in tribunale senza avvocato.  E le possibilità di successo, in queste circonstanze, sono ridotte a zero.
Sono sposato da dieci anni con mia moglie, Linda.  Ho due figli.  Il più grande si chiama Martin e il più piccolo Peter.  Martin è molto bravo a giocare a baseball.  A Peter piace suonare il pianoforte.  Sono due splendidi bambini.  Hanno sette e cinque anni.  Le stesse età di Andrew e Steve, i bambini che Lei.. (non finisce la frase)
Se entro un anno Lei sará giustiziato sulla sedia elettrica, la sua morte fornirà un leggero sollievo ai genitori da questo stato.  Leggero.  Per Lei invece il sollievo sarà totale.  E io non voglio darle questa vittoria.
Vorrei che Lei marcisse in galera per il resto della sua vita, che soffrisse lentamente sulla sua pelle la miseria dei quel tossico e oscuro labirinto senza fine che sono le prigioni di stato.  La morte sarebbe un’uscita immeritata.
Non mi impedisca di aiutarLa.  Farò di tutto per vincere questa causa. 




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